sabato 17 ottobre 2009

Motel Woodstock


Motel Woodstock, ovvero che quando organizzi una festa, ti diverti così tanto che quando arrivano gli ospiti e tu di divertimento ne hai già avuto a sufficienza, e te ne puoi stare sereno in un angolo a bere birra e guardare gli altri andare fuori di testa.

Questa è la sintesi del film, ovvero gli epici giorni del prima e durante il "concerto che ha cambiato la storia".

Ang Lee è bravo, la fotografia è ovviamente ottima, gli attori recitano bene una trama tutto sommato semplice, interpretando personaggi altrettanto semplici, quasi stereotipici: il figlio buono e gentile, su cui è facile prevaricare, due genitori anziani, lui burbero e deluso dalla vita, lei di vedute ristrette, ristrettissime, con un amore folle per il vile denaro. E poi ancora il reduce del Vietnam col cervello in pappa per le bombe dei vietcong e gli acidi di Bangkok, l'hippie dalla sessualità ambigua e i residenti bigotti. Personaggi soffocati dalla routine della provincia di tutti i giorni, tanto da diventare attuali, senza tempo e universali, senza luogo.

Un gioiellino, Ang Lee sa fare il suo mestiere, e ci offre una commedia leggera ma intelligente, e riesce a mettere al centro quel grande evento storico-sociale che è stato il concerto di Woodstock senza mai mostrarlo.
Ed è meglio così, perchè la sua importanza non è stata nelle stelle del rock che si sono esibite, ma in tutti quegli individui che erano lì e nei milioni di altri che avrebbero, anche oggi, voluto esserci.

lo spot VolksWagen, o di quantopoco basta per la serenità



Quando trovo video come questo mi piace pubblicarli.
Perchè fanno un po' sorridere, e ti rendi conto di quanto poco basti a volte per essere sereno per qualche istante, essere bambino per un minuto o due.
Niente riunioni, niente scadenze, soldi? che soldi? niente mogli che chiedono gli alimenti nè bambini che non ti lasciano vedere il tg per vedere quella mezzasogliola di Nemo. Niente tg, niente presidenti del consiglio.
Come in Paradiso, come da bambini.

In questo caso, è bastato mettere dei nastri bianchi e neri sui gradini di una stazione del metro, per strappare qualche sorriso a bionde signore e frettolosi teutonici.
Hanno trovato un giocattolo e lo hanno usato, per qualche secondo, prima di andare al lavoro, correndo da una lezione all'altra, andando a riprendere i figli all'asilo (si, al nord non serve il suv per andare a prendere i bimbi a scuola, si usano i mezzi pubblici).
Sorrisi, saltelli come non li faresti mai.

Tutto questo è abbastanza naturale, non serve essere uno psicologo per capire che la regresione all'infanzia ci fa sembrare allegri e goffi senza che ce ne freghi un cazzo che gli altri ci vedano così.

Quello che mi chiedo è: se per vivere bene bisogna essere sereni, se per essere sereni c'è bisogno di piccole cose un po' inutili e un po' pazze, perchè dev'essere una multinazionale che fa pubblicità a regalare questa piccola gioia che ti raddrizza l'umore della giornata, e non una priorità della Res Publica?

mercoledì 7 ottobre 2009

Quello che mi tengo dentro da troppo tempo

Leggy usa questo blog come uno sfogo.
Era parecchio che non scriveva, era troppo che si teneva tutto dentro.

I giornali di tutto il mondo dicono che in Italia c'è un piccolo Mussolini, con la mascella meno pronunciata, con la pelata meno pelata - questione di chimica - uno che, da vero italiano, in testa prima di tutto ha la figa.

Cosa che andrebbe pure benissimo, per quel che riguarda Leggy, non fosse che quel piccolo Mussolini è ala guida di questo paese sgangherato.

Il New York Times lo deride, Die Welt lo irride, El Pais gioisce del fatto che ora, se non fosse stato già chiaro, è ufficiale che la Spagna è meglio del'Italia.

Comunque, oggi la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il Lodo Alfano, e a Leggy pare quasi che nonostante siano le 8 e mezza di una sera di ottobre e quindi sia buio pesto, il sole sia spuntato di nuovo.
Quasi meglio di quando vince la Nazionale.

E si meraviglia di chi parla di ingiustizia, gli stessi che consideravano giusti quei giudici che altr volte avevano salvato il piccolo Mussolini, l'unico capace di tenerli a galla in questa italia di incapaci.

Gli stessi incapaci che fanno costruire case sui letti di fiumi in secca in Sicilia, gli stessi che si indignano se Venditti dice che costruendo il ponte di Messina (e non di Reggio) finalemnte ci sarebbe qualcosa da vedere anche in Calabria, eppure non sanno dirgli cosa ci sia da vedere in Calabria (e Leggy sa che la risposta è un cazzo di niente, tranne forse il ponte, che sarà di Messina, non di Calabria).

Leggy pensa a quel rincoglionito di Bossi, che urla - a mezza voce, perchè è mezzo infartuato - che incita alla guerra civile, e spera che sia così, che qualche stronzo imbracci davvero il fucile, così Leggy potrà sparargli a sua volta, perchè a certa gente viene voglia di sparargli davvero.
Mica perchè vogliono la secessione, intendiamoci.
Ma perchè hanno giurato di rispettare la Costituzione, che all'articolo 5 recita "...bla bla bla.. La Repubblica, una e indivisibile....bla bla bla... "

L'Italia è un paese da distruggere, partendo dai suoi politici, passando per quelli che hanno macchine di lusso in leasing e dichiarano meno della rata del leasing, finendo con quelli che alla fine va bene tuto, basta che la sera ci siano le veline in tv.