giovedì 12 dicembre 2013

prendete i vostri forconi e tornate alle vostre stalle

foto corriere.it
Questo weekend me ne sono andato a Londra. Per festeggiare il mio compleanno, per smaltire qualche giorno di ferie arretrato, per staccare la spina, perchè una volta o due all'anno prendere l'aereo e respirare aria non italiana è salutare e i soldi che spendi in biglietto aereo li risparmi su ansiolitici e creme contro l'irritazione che ti viene ogni volta che senti in tv le parole Berlusconi, Stabilità, spread, casta.
Non necessariamente in quest'ordine.

Mi sono imposto di lasciare il computer a casa e non pensare al lavoro, ma abituato anche per lavoro ad essere connesso ad internet almeno dieci ore al giorno, ogni volta che entravo in un locale pubblico mi agganciavo alla rete wi-fi disponibile e leggevo i titoli dei quotidiani online.

E così vengo a sapere che in Italia la gente è scesa in strada per protestare.
Quasi me ne rammarico che succeda quando non ci sono, ma tant'è, me ne faccio una ragione e annoto mentalmente di scoprirne di più il giorno dopo, appena sarò arrivato a casa.

Martedì sera quindi, dopo essere rientrato, accendo tv e pc e inizio a cercare informazioni.


Movimento dei Forconi...bla bla bla...già l'anno scorso...bla bla bla...
Devo approfondire.
Capire cosa vogliono.
Perché, a 37 anni appena compiuti, la voglia di contestare se non altro per sentirmi ancora gggiovane e cercare di fottere l'anagrafe c'è ancora tutta.


DOMANDA N°1 Ecco, trovato: il movimento vuole...no aspetta..carburante, strade migliori...niente da eccepire...eccolo qui, ma... devo aver letto male: bloccano le autostrade perché vogliono far cadere il governo.
Dev'esserci un errore.
Se cade il governo, a cui peraltro è appena stata data la fiducia, torniamo a votare.
Forse intendevano che vogliono una nuova legge elettorale per cancellare il porcellum di quel porco di Calderoli (che finisca su uno spiedo all'inferno con una mela in bocca, lui e la sua legge di stocazzo).

Invece no: vogliono che cada il governo.
Ma, dico tra me e me, se cade il governo e votiamo con questa legge siamo punto a capo.
Come si può essere così cretini?



DOMANDA n°2
La domanda conseguente è: come può un gruppo di cretini inscenare una protesta organizzata su tutto il territorio?
Va bene che gli scontenti sono tanti, ma qualcuno deve avere un po' di sale in zucca per mettere insieme un circo del genere. Quindi, mettiti alla ricerca di chi soffia sul fuoco.

Alcune parole lanciate a caso qua e là attirano l'attenzione: "governo dei carabinieri".
A parte che vi ricordo che sui carabinieri ci raccontiamo le barzellette, ma mettere dei militari a governare mi puzza di aria stantia vetero-fascista.

E chi mi spunta a bordo di una jaguar ad imbonire le folle, se non quel Calvani che la mena tanto su con complotti, signoraggio bancario e se la fa con ex generali dei carabinieri indagati per massoneria?
Quando poi Casa Pound esce allo scoperto insieme con una certa destra nostalgica, quella della Meloni - che insisto abbia il suo fascino - e con i semianalfabeti del Life, il movimento secessionista degli imprenditori veneti, quando le squadracce costringono i negozianti ad abbassare le serrande, il cerchio si chiude.

A questo punto, sono già stanco di questa che, con arroganza, si vuole far passare per sollevazione popolare ma è solo una cagata pazzesca e un'enorme rottura di cazzo per chi lavora e si trova imbottigliato in code chilometriche.

Quindi, archivio mentalmente la faccenda e me ne vado a letto.


E' che poi inizio a sognare. Di avere radunati davanti tutti questi contestatori della cippa, e di arringarli, con poche semplici verità (e menando scoppole a destra e a manca, che uno schiaffo ogni tanto mantiene il suo valore educativo)

DISCORSO AI FORCONI
Udite udite bifolchi:

1) siamo governati da degli imbecilli. Ma siamo andati a votare molte volte negli ultimi 20 anni e molti di quelli presenti qui hanno votato Berlusconi.
Vergognatevene.
Vi perdono ma voi vergognatevene profondamente.

2) quelli in parlamento sono una casta, e la casta per definizione è una cosa brutta. Ma non sono loro che ci costano soldi. LO SPRECO SIETE VOI.
Voi migliaia di dipendenti di province e enti che non hanno senso di esistere, voi che avete uno stipendio in nome dell'assistenzialismo ma non avete qualità, competenze, capacità.
Voi 11mila guardie forestali della Calabria.
Voi dipendenti di ospedali del sud che percepite uno stipendio ma che non andate a lavorare perchè l'ospedale non ha mai aperto i battenti.
Voi falsi invalidi.
Voi ammisistratori di consorzi ed enti parastatali del nord.
Dovete andare tutti a casa, così i soldi dei vostri stipendi si possono usare per costruire un paese moderno.
Vi rimboccherete le mancihe se volete mangiare.
Sennò, i barconi che arrivano Lampedusa ripartono vuoti. Andatevene in Libia.
Come dicono i francesi, cazzi vostri.

3) Gli imprenditori che agitano i forconi sono quelli che non hanno mai pagato un euro di tasse. Le loro aziende prosperavano perchè baravano.
Come ciclisti al Tour de France, andavano avanti solo perchè erano dopati.
Adesso che il Fisco non fa più sconti, devono chiudere. Gli imprenditori che pagano le tasse e che sono veri imprenditori, quelli hanno già spostato altrove le loro aziende, perchè loro fanno "impresa" e non hanno tempo per la burocrazia che merde di evasori come voi hanno reso necessaria.

Adesso prendete i vostri forconi e infilateveli su per il culo tornate alle vostre stalle.
Amen.

giovedì 6 settembre 2012

Questo è un giro di basso

Won' get fooled again degli Who, la colonna sonora di CSI Miami: in questo video si sente solo il giro di basso del grande John Entwistle. Megli o di un assolo


mercoledì 30 maggio 2012

Perchè la Rivoluzione dev'essere economica e non politica

Dici Rivoluzione, e pensi a pugni al cielo, stelle rosse, magliette del Che sogliato. I puristi pensano anche a periodi come maggio, posti come Parigi, musiche come quelle di Jimi Hendrix.

Inutile dire che tutte le cose sopra, sebbene meravigliosamente impresse nel nostro dna di (sedicenti) progressisti, non hanno mai portato a nulla di concreto.
Anche se con un po' di rivoluzione sessuale e musica rock stiamo senz'altro meglio.

Non hanno funzionato perchè i contestatori che usavano quei simboli si sono seduti sulle poltrone di chi gli mandava contro poliziotti rabbiosi coi manganelli.
Sono diventati loro i politici che volevano rovesciare.
E soprattutto, avevano paura di essere davvero rivoluzionari.
In fondo, a sedici anni siamo tutti un po' anarchici, poi cresciamo e sappiamo per certo che quello non è modo di vivere.
Perchè vigerebbe la legge del più forte, e a noi idealisti progressisti rivboluzionari piace troppo l'ideale di giustizia.

Adesso, abbiamo preso coscienza del fatto che a fare la rivoluzione politica rischiamo di averla vinta, di sederci sul trono dei vincitori per poi perderlo fra trent'anni ad opera dei nostri figli.
Quindi? cosa fare per cambiare le cose?  

Non si tratta più di andare contro l'ordine costituito.
Quello ci sta bene. Abbastanza perlomeno. A noi va bene pagare le tasse, ed essere multati se parchegggiamo in divieto di sosta. Se chi è al governo rispetta le leggi democratiche, possiamo lamentarci, ma tiriamo avanti lo stesso.

Dobbiamo fare la rivoluzione economica.  

Colpire le banche.

Stiamo affrontando tasse durissime per salvare loro, per regalargli denaro che poi ci prestano con tassi d'usura per comprarci una casa.

Quindi? andiamo in pari con i debiti. Loro li rimettono a noi, e noi li rimettiamo a loro.

Poco importa se finanziariamente sembra un suicidio.  
La finanza non è reale. Non si mangia. Non compra le medicine. E neanche i regali di natale. E' fittizia.

Basta decidere che non c'è più.
Le mega corporation hanno comunuqe i soldi per pagare gli stipendi, e noi non avendo più un mutuo da pagare possiamo spendere, comprare, ricominciare a far girare i soldi.

Non sono i politici il bersaglio, ma le banche. Semplice.

venerdì 9 luglio 2010

RIP
José Saramago
Premio Nobel per la Letteratura 1998
Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010

Non mollare mai