Ci sono cose senza cui non voglio stare.

I monologhi di al Pacino, non importa quale sia il film. Se c'è il suo nome sul manifesto voglio due minuti di primissimo piano sulle sue rughe e lo voglio doppiato, non so chi sia che lo doppia, ma Al Pacino senza quella voce non sarebbe lui.
La smorfia di Kevin Spacey nell'ultima scena di K-Pax, lo sguardo disperato di Edward Norton con una svastica sul petto in stridente contraddizione mentre guarda il buio in american History X.
La pioggia di rane di Magnolia.
Tom Cruise da solocon la sua Ferrari nera alle 9 di mattina a Times Square e il cielo color vaniglia verso cui va incontro in una scena che sembra la copertina di un disco di Bob Dylan.

Il satirismo di Chuck Palahniuk e del suo compare Tyler Durdeen, che è più vivo e reale di un segretario del Partito Democratico.
Capire come abbia fatto Robbins a scrivere Beati come rane su una foglia di ninfea e Feroci invalidi di ritorno dai paesi tropicali.
Sapere se American Gods di Neil Gaiman è davvero frutto di fantasia, perchè mi viene spesso il dubbio che lui sappia qualcosa che io non so.

Il falsetto di Eddie Vedder su Black.
Quella sensazione di essere suddito di Sua Maestà quando ascolto i Blur, e di camminare per le strade di un paese di minatori gallesi aspettando che il pub apra.
I cannoni dell'Overture 1812 di Tchaikovsky.
Il plettro di Steve Ray Vaughn quando suona Little Wing, il plettro di Jimi Henrix quando massacra Voodoo Child e l'inno nazionale, il plettro di John Petrucci quando si spara Universal Mind.
Soprattutto, alla pillola blu voglio preferire sempre la pillola rossa.
Tutto il resto tenetevelo pure.
1 commento:
sto godendo.....
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